Chitarre romantiche
Chitarre romantiche

 

Con il termine chitarra romantica, o chitarra ottocentesca, ci si riferisce solitamente alle chitarre a sei corde singole prodotte tra la fine del diciottesimo secolo e la fine del diciannovesimo secolo, cioè fino all’avvento di Torres e delle incatenature a ventaglio. Dopo l’introduzione del sesto coro ed il passaggio alle sei corde singole assistiamo in ambito europeo ad un progressivo ingrandimento dello strumento: in particolare le tavole armoniche raggiunsero dimensioni paragonabili a quelle odierne mentre le casse si riducevano in profondità tornando ad essere più filanti rispetto ai modelli barocchi. L’incatenatura resta tendenzialmente trasversale anche se alcuni grandi liutai, tra i quali citiamo ad esempio Luis Panormo, iniziarono a sperimentare soluzioni diverse di incatenatura soprattutto nella zona del ponticello anche se dobbiamo aspettare i primi modelli di Torres perché nascano davvero le moderne incatenature a raggiera.

 

 

vista frontale   fondo

Gaetano Guadagnini, 1821

La famiglia Guadagnini rappresenta certamente una delle dinastie di liutai più importanti e prolifiche del nord Italia, attiva tra la fine del diciassettesimo secolo e la seconda parte del diciannovesimo secolo. Gaetano Guadagnini, in particolare, è riconosciuto come uno dei più importanti costruttori italiani di chitarre romantiche: il suo stile e il suono dei suoi strumenti rappresentano oggi un importante riferimento per i musicisti che si avvicinano al repertorio chitarristico dell’ottocento e segnò profondamente il gusto dei musicisti del suo periodo.

Il modello che proponiamo, rilevato da uno strumento originale del 1821, è caratterizzato da un buon volume nonostante lo spessore ridotto della cassa, dal timbro caldo e pastoso ma pronto nella risposta e dalla dinamica vivace. La cassa è realizzata in legno da frutto (pero o ciliegio) e tinto nel classico stile Guadagnini, la tavola armonica è in abete rosso della val di Fiemme. Diverse combinazioni di legni o finiture sono disponibili su richiesta.

Lunghezza vibrante: 63 cm

 

Clicca sulle foto per ingrandirle

 

 

Panormo

L. Panormo, con meccaniche

(Photo courtesy of Edinburgh University)

Louis Panormo (1784-1862) può essere considerato uno degli ultimi e più alti esempi di costruttori di chitarre romantiche. Dopo aver analizzato alcuni strumenti di scuola spagnola, appartenenti a Fernando Sor, modificò le proprie tecniche di costruzione ispirandosi a questi autori, come specificava anche nei suoi cartigli.

Il lavoro di Panormo è caratterizzato da una grande spinta verso l’innovazione:  fu tra i primi a sperimentare i primi modelli di incatenatura con raggiera a sette o otto catene, a fare uso di meccaniche per l’accordatura e ad utilizzare tastiere, leggermente bombate, sopraelevate rispetto al piano armonico. Alcune delle sue soluzioni costruttive furono poi riprese ed ottimizzate da Antonio de Torres, il “padre” della chitarra classica come la conosciamo oggi. Gli strumenti di Luis Panormo  sono caratterizzati da uno stile costruttivo molto personale, da una grande eleganza ed equilibrio delle forme e dall’uso dei legnami di pregio.

Lunghezza vibrante: 61-64 cm