Liuti barocchi
Liuti barocchi

 

I liuti con la “nuova accordatura” rappresentano l’ultima evoluzione dello strumento e restano in uso fino alla prima metà del diciottesimo secolo, epoca in cui anche molti liuti del periodo rinascimentale sono stai rimanicati ed adattati alle nuove esigenze musicali. Sono disponibili modelli a undici e tredici ordini con cavigliere munito di tirabassi e tiracantini, oppure con tratta a collo di cigno.

La bombatura della tastiera è personalizzabile, su richiesta si realizzano scolpiture sul retro della tratta, intarsi e decorazioni in legni pregiati.

 

 

vista frontale   guscio in acero marezzato

Martin Hoffmann, 1692

9 doghe

Norimberga, Germanisches Nationalmuseum (MI245)

Ispirato ad uno dei più celebri strumenti originali del periodo barocco questo guscio si distingue per la grande capacità sonora in tutti i registri. Su questo modello è possibile costruire strumenti “alla tedesca” (come sul modello originale conservato a Norimberga) oppure “alla francese”, con tirabassi e tiracantini modellati sull’originale di Johan Christian Hoffmann conservato a Bruxelles.

Lunghezza vibrante delle corde tastate: 71 cm
Lunghezza vibrante dei bordoni, tratta alla francese: 76 cm
Lunghezza vibrante dei bordoni, tratta alla tedesca: 109 cm

 

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guscio in acero tinto   guscio in acero marezzato

Hans Frei, ca 1530

11 doghe

Vienna, Kunthistorisches Museum (C34)

Ispirato al più piccolo dei liuti di Hans Frei conservato al Kunsthistorisches Muse di Vienna, questo guscio a tredici doghe è uno degli esempi più classici di scuola Bolognese della prima metà del sedicesimo secolo in seguito rimanicato per ospitare undici ordini di corde. Le sue dimensioni contenute lo rendono comodo e maneggevole, indicato per liuti a undici ordini o tredici ordini con cavigliere alla francese. 

Lunghezza vibrante delle corde tastate: 70/72 cm
Lunghezza vibrante dei bordoni, tratta alla francese: 75/77 cm